Recedere da un contratto non sarà più gratis
A definire le nuove regole è una delibera Arera dello scorso 6 giugno. Forti reazioni delle associazioni dei consumatori.
Il mercato libero dell’energia forse tanto libero non è. Dall’1 gennaio la nuova mannaia per clienti domestici e piccole imprese ha la forma della penale per il recesso anticipato. Tradotto: se sul mercato elettrico vuoi cambiare fornitore, prima della scadenza del contratto, rischi di pagare un extra costo.
L’ambito di applicazione
La facoltà per le compagnie energetiche di applicare questi oneri riguarderà esclusivamente i contratti di durata determinata, solitamente 12 o 24 mesi, e a prezzo fisso. Tuttavia le penali potranno trovare spazio anche nei contratti a tempo indeterminato se presentano un prezzo fisso per un dato periodo, limitatamente a questo arco di tempo. A definire le nuove regole è una delibera Arera dello scorso 6 giugno che prende le mosse dalla cosiddetta “direttiva elettrica” Ue del 2019, già recepita nel 2021 dal nostro Parlamento.
Obblighi dei fornitori
I fornitori, precisa l’Arera, avranno comunque diversi obblighi da rispettare come indicare «chiaramente», nel suo importo massimo, l’eventuale onere, che deve essere «specificamente approvato e sottoscritto dal cliente». Non sembra ancora chiaro a quanto potrebbe ammontare una penale, ma l’autorità specifica che «la somma richiesta deve, in ogni caso, essere proporzionata e non può eccedere la perdita economica derivante dal recesso anticipato». Al venditore l’onere di provare l’esistenza e l’entità della perdita.
Fonte il sole 24 ore
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